(Go Down 2017)
Sparati dritti verso il rock’n’roll, ma con le radici nel più solido garage-punk-rock degli anni ’70 i Mad Dogs pubblicano il loro terzo disco in otto anni di vita.
Grazie all’aiuto di vari amici che hanno contribuito a rendere più appetibile il sound di questo disco, tra cui Andrea Pozzi (OJM) e Nicola Bagnoli (Gli Avvoltoi), il quartetto mette in fila dodici brani al fulmicotone e non ce n’è per nessuno. Se per alcuni il sound può risultare vintage o retrò, va sottolineato che è genuino e soprattutto pieno di una sana energia rock’n’roll.
Il loro sound, infatti, risente molto degli ascolti di album di MC5, Sonics Rendezvous Band, Radio Birdman e Hellacopters, ma non sono derivativi, dato che il quartetto è perfettamente in grado di trovare la sua strada e di rielaborare al meglio tutto ciò che è lo appassiona.
L’Intro ha un incedere da primissimo grunge, tanto da evocare i primissimi Mudhoney e a seguire tanto boogie-rock’n’roll, variegato ora con l’hard (Make it tonight), ora con l’heavy (It’s tonight the only thing).
La carica del punk australiano esplode in Surf ride e quello stoogesiano in It’s not over.
Insomma accedete i motori e partite sparati!
Voto: 8
Vittorio Lannutti