(M.P. e Records 2017)
“Intuitive Maps”, festeggia nel migliore dei modi i dieci anni del progetto/collettivo Unfolk. Dove tutta una serie di intuizioni che occhieggiavano nel precedente “SpiritDzoe” vengon ampliate/approfondite, frantumando in maniera evidente il carapace a maggior tasso post-folk occidentale che caratterizzava i precedenti albi.
Alessandro Monti è un prezioso rabdomante di segnali globali, un amplificatore di vibrazioni e un attento osservatore della realtà circostante con tutti i suoi
pregi/difetti/orrori (“The Venetian Book Of The Dead”).
Artista curioso al di fuori delle pastoie di settore, fra ricerca, slancio
passionale e rilascio di cristallini frammenti di sensibili
memorie/tradizioni.
Un fine tessitore di avviluppanti reti, scevre di ogni ritorto eccesso egotico fine a se stesso. Di fondo, è suono di terra, vento e cielo, con il corpo sperso nel mezzo che prova l’ebrezza fluttuante dell’assenza di peso.
Registrato fra Leicester e Venezia, “Intuitive Maps”, raccoglie
contributi sensoriali acustico/digitali offerti da Elisabetta
Montino, Alessandro Pizzin, Camomatic, Kevin
Hewick, Jim Tellow, Chris Conway, Mark “Flash”Haynes, Misterlee e Steve Escott. L’Africa e L’Asia, Terry Riley e Teo Macero, liquide distese
lisergiche, il frastuono sudato e leggero di un afoso mercato
multicolore, incantevoli pozze devozionali cui abbeverarsi, lo ieri,
l’oggi ed il poi in un sensuale insieme di sfioramenti.
I tipi di Wire se ne sono accorti e l’hanno inserito nel loro ultimo cd di Agosto.
Noi meritiamo solo Despacito?
Voto: 8
Marco Carcasi