(Accretions 2017)
Torna a farsi apprezzare il nippo quartetto degli Argonauts
con questo 3-song ep di composizioni spontanee.
L’esordio del 2016 “Here Come The Argonauts!”, era una sapida miscela
inclusiva di schitarrate surf garage sixties, feedback in controllo,
cicli ritmici piantati in quasi loop, svise pop e bizzarre
scampagnate proto dub.
Strampalati e coinvolgenti, energici e scorticati quel tanto che basta.
A questo giro, DB (chitarra elettrica), Risa Takeda (tastiere), 3 ch
(basso) e Marcos Fernandes (batteria), sragionano via su tre
strutture espanse che intercettano, macinano e sviluppano, singulti
di rock macerato, svirgolate kraut se non proprio space, acid grooves
(jazz-lounge) e varie grammature seventies style, di fondi di
magazzino epici, cosmici e ridondanti (i muscoli da
barzelletta/delirio, esposti nella conclusiva Arrival).
Polvere e rocce che si sollevano, stelle e comete ad accendere il cielo.
Noi, con un sorriso ebete da trip multicolore stampato in faccia, a
barcollar sotto la volta notturna. La pozione magica evolve e ribolle.
Funziona, sorbole se funziona!
Voto: 7
Marco Carcasi