(Discus 2017)
Rigore e visione ad ispirato innesco istantaneo.
Sette movimenti impro per piano (Stephen Grew) e sassofoni (Trevor
Watts, nella metà dei britannici sessanta, fondatore con
John Stevens dell’esperienza Spontaneous Music Ensemble).
Attrattive, rapide e spigolose osservazioni d’insieme.
Dirette e crepuscolari sul limitar del torcicollo
strumentale (Bird’s Eating), frenetico/notturno incastro
contemporaneo (They’re All Home), ululati, liberi e seducenti
(Sheperd’s Return), umorale/affilata camera d’eco, fra
rincorsa e astrazione (All There Is).
Un’appagante frontiera, immediata e mai ammorbante.
Voto: 7
Marco Carcasi