(To Lose La Track 2017)
Anche per i GP è arrivata l’ora della maturità. Con “Nebbia” il quartetto di Correggio passa dall’adolescenza a quella successiva almeno per quello che riguarda le tematiche affrontate.
In questo nuovo lavoro il gruppo emiliano si pone domande più esistenziali, dimostrando di avere la capacità di guardarsi dentro, in relazione a ciò che accade fuori e alle relazioni sentimentali, il tutto sorretto dal loro stile, che è ormai un marchio di fabbrica, vale a dire quell’emocore avvolgente e caldo, che non disdegna in più occasioni di sfociare nel post rock, soprattutto nella conclusiva Pioggia.
Tanti sono i momenti malinconici, a partire dall’iniziale Bismantova, con cambi di registro stilistico. Soffrire è sicuramente uno dei brani più significativi, non solo per l’intro post rock dilatato e avvolgente, ma per quella frase “soffrire non è utile… lo scriverò sui borderò, ma a volte consola”, indicativa di una poetica rock, rara da sentire ultimamente nell’indie italiano. Contraltare di “Soffire” è Porta, così ultraterrena nel testo e musicalmente il pezzo più postcore del lotto con quelle chitarre nervose ed eccitanti.
Un disco che è difficile togliere dal lettore!
Voto: 9
Vittorio Lannutti