(Innova 2017)
Compositrice di musica da camera e orchestrale di riconosciuta finezza, versatilità e profondità espressiva, l’americana Ann Millikan ha recentemente composto e registrato la sua Millikan Symphony, magistralmente eseguita dalla Boston Modern Orchestra condotta da Gil Rose, per onorare la memoria del compianto fratello Robert Millikan, medico esimio ma anche personalità dalle molteplici sfaccettature, che i singoli movimenti della sinfonia sono chiamati a ritrarre.
La tenace lotta contro la malattia combattuta da Bob, sia come ricercatore che, purtroppo, come vittima della stessa, è tradotta musicalmente in un primo movimento caratterizzato da un linguaggio volutamente discontinuo, in cui spigolosi frammenti tematici si rincorrono trainati da una pulsazione ritmica incessante, sottolineata dalla preminenza degli strumenti a percussione. Di segno opposto è il secondo movimento, pervaso da un clima pastorale che ben si adatta a descrivere l’amore di Robert per la natura, evocata in tutta la sua ricchezza e incanto attraverso morbidi dialoghi di flauto, corno e archi. Un altro bel cambio di registro ci conduce al terzo movimento, la cui organizzazione ritmica sembra scandire i tempi di una corsa sportiva ‒ probabilmente una gara di canottaggio, specialità nella quale Bob eccelleva ‒, con tanto di sprint finale.
Nel quarto e conclusivo movimento si torna all’andamento un po’ rapsodico del primo, attraverso una serie di pirotecniche variazioni sul tema principale, scritto ‒ pensate un po’ ‒ da Ann e Robert (il quale era anche un valente violinista) quando, ancora bambini, progettavano di comporre un lavoro a quattro mani. Sogno che, seppure passando attraverso la dolorosa perdita dell’amato fratello, Ann Millikan ha tramutato in realtà, trasformando degli eventi personali e particolari in un contenuto artistico universale, che sfocia in un messaggio di speranza allorché una vorticosa danza intonata dagli archi porta a compimento questa splendida e importante sinfonia.
Voto: 9
Filippo Focosi