(Clean Feed 2017)
Uno dei brani proposti dal quartetto (Chris Pitsiokos, alto saxophone; Brandon Seabrook, electric guitar; Tim Dahl, electric bass; Weasel Walter, drums) s’intitola Guillotine. Ma la ghigliottina è solo uno degli strumenti con cui la violenta mitragliata sonora di questo disco travolge l’ascoltatore, subito ‘fritto, dal primo brano: Fried appunto. Qualche traccia più avanti, almeno per ovvie ragioni di titolo, l’atmosfera si tranquillizza (relativamente: il sottofondo è un tappeto di chitarra distorta) con Ballad. Poi però si ricomincia a sparare note al punto di inumidire il cervello con l’ultimo brano (appunto Wet brain).
Il mix rock-jazz impastato dai quattro è crudo e sofisticato a un tempo. Crudo per la ruvidezza dell’impatto ritmico e timbro e la rapidità stellare di molte delle esecuzioni; sofisticato per le articolazioni tematiche e lo studiato interplay. Un lavoro interessante questo disco di Pitsiokos, giovane Supersax (così si autocelebra in un brano il musicista newyorkese): le influenze sono molte (da Braxton a Lachenmann), ma l’esito è segnato da una viva personalità musicale.
Voto: 8
Alessandro Bertinetto