(A Guide To Saints 2017)
A sbatter la testa sullo spigolo di un circostante disastrato, fra
negazione dei diritti e oppressione dei mercati (alla faccia mia e
tua). Un prolungato urto siderurgico, ripetitivo, sfiancante,
leggero come uno swing randellato in mdma (Attack The Power
Of The Hordes, non lontano da punitivi cicli Scorn),
disteso, come il metallo dell’officina che batte (l’austero/arcaico
tribalismo, in quota Test Dept. millenaristici di Stopped
Memory), Prodigy segmento, in gancio/loop da macelleria
clandestina al neon berciante (Sore), dispiego di notturne
gomme isolazioniste e ritmiche perlustrazioni carpenteriane (It’s
A Feasible Feat To Be Here), la capa in fiamme e i cani alle
calcagne (Let Systems Decide).
Cupezze tecnologiche a bassa fedeltà e quel tanto di lucidità per aver ancora il
culo di incazzarsi. L’australiano Andrew McLellan al primo
giro di walzer del progetto Enderie non perde tempo, arriva e
mena. Ok, son persuaso.
Voto: 7
Marco Carcasi
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