(Navona 2017)
Tra le varie etichette che sono state affibbiate al compositore di origine australiana, ma ormai da tempo stabilizzatosi in Gran Bretagna, Jonathan David Little (classe 1965), quella di “minimalismo estatico” mi sembra la più appropriata, quanto meno in riferimento ai lavori corali presentati in questo notevole ‒ anche per ciò che concerne la veste grafica e il corposo booklet ‒ Cd della Navona. A partire dal brano che dà il titolo alla selezione, Woefully Arrayed, per proseguire con le altre composizioni sacre e profane, a colpire è innanzitutto la luminosità delle linee vocali ‒ anche laddove il tema è dolente ‒, la cui ripetizione si arricchisce, gradualmente, di decorazioni strumentali e delicate increspature ritmiche. Il linguaggio armonico è principalmente modale, ma la scrittura di Little si avvale delle più disparate e raffinate tecniche, dalla “poli-coralità” di ascendenza rinascimentale ai contemporanei “cori spezzati”, che aggiungono effetti di avvolgente spazialità a una musica già di per sé emozionante e personale.
Voto: 8
Filippo Focosi