(La Tempesta 2017)
Per il terzo lavoro in libera uscita dai Bachi da Pietra , Giovanni Succi, ha deciso di fare un disco dedicato a Charles Bukowsky, omaggiato nell’acustico omonimo brano.
In “Con ghiaccio” Succi procede tra reading, ambientazioni da jazz club, evocando il primo Tom Waits, r’n’b e blues. Il suo immaginario è quello fatto tanto dalle letture dei testi dello scrittore californiano e di artisti maledetti, quanto dal mondo del ciclismo del dopo guerra, tanto è vero che ne Il giro ha allestito un sound degno dei Nick Cave & Bad Seeds più arrovellati con il blues, miscelato con l’incedere greve e carismatico di Mark Lanegan.
Tuttavia, Succi ha una dote cantautorale profonda e ricca di metafore, come ha dimostrato ampiamente in passato e che in questo lavoro emerge in particolare nell’esistenzialismo espresso in Remo. L’eclettismo che lo caratterizza emerge in tutta la sua complessità, per cui Succi sfodera anche un intrigante blues rock psicotico in Salva il mondo, che sicuramente sarebbe stato apprezzato dai Primus, mentre in Satana descrive efficacemente il male con un sound che passa da un pacato incedere elettroacustico ad un’accelerazione ossessiva.
Brindiamo con un buon whisky con ghiaccio ad uno dei migliori dischi italiani del 2017!
Voto: 9
Vittorio Lannutti