(CManita Dischi/Audioglobe 2017)
A dispetto del nome scelto e della chimica citata nel titolo
del disco d’esordio, i casertani Malmö sono più caldi che mai, anzi potremmo dire proprio mediterranei. Il quartetto, infatti, si esprime con testi molti romantici e con afflato melodico, ma non mieloso. Se concettualmente siamo dalle parti dell’emocore, musicalmente il gruppo si esprime con un post rock spesso rigoglioso, che porta il sound verso quel progressive tanto caro ai Trail of Dead. L’eco del gruppo texano si respira soprattutto nelle aperture de L’alba di un giorno di festa e nella profondità di Jules Verne, caratterizzata da incostanti momenti di rallentamenti e di tensioni che trovano la quadratura del cerchio in un pop-post rock dialettico e onnicomprensivo.
Il romanticismo è rivolto anche s se stessi, infatti, non mancano momenti altamente malinconici e attraenti (Polaroid), mentre con la title-track il quartetto si lascia andare ad uno strumentale vibrante e molto ragionato.
Un lavoro che valorizza il romanticismo.
Voto: 7
Vittorio Lannutti