(Karlrecords 2017)
Debutto solista a proprio nome per il musicista di Colonia, Jens
Pauly. A sgambettar hc/punk/grind style nell’adolescenza, nel
più aderente all’oggi, a dargli di black metal atmosferico con
gli Ultha. Questo suo “r/f”, è aggraziata serie di straziati passaggi contemplativi, soffusi, distesi, sottilmente tormentosi.
Introspezione e raccoglimento, suoni che organicamente, con sciolta naturalezza si posizionano nello spazio per avvolgerti.
Chitarra elettrica in rilascio di profondi armonici e sgranature raga/astral/pastorali in stratificazione gentilmente controllata, un sottile velo di distorsione quando serve. Memorie in rallentata dissolvenza, gestualità
ridotta al minimo, spazi che si sviluppano in ampiezza.
Ambarchi, Stars Of The Lid, Roy Montgomery, una sonnambula
dilatazione slowcore, il panorama è questo.
Che con i geli in arrivo ci si pianterebbe pure bene.
Il problema è che prima o poi, il disgelo arriva.
Voto: 6
Marco Carcasi