(Improvvisatore Involontario 2017)
Giovanni Benvenuti, classe 1989, esce dai territori più consueti dell’improvvisazione e, con il suo sax, incontra il quartetto d’archi. Inteso in un’accezione più consueta, come nella traccia – lirica, cinematografica – che dà il titolo all’album, o in una forma più innovativa (ascoltate il brano In minore, dove lo sfregamento dell’archetto rivela una vena ritmica e rumoristica inaspettata). Si alternano episodi più convenzionalmente jazz (Personaggi da fumetto) e inaspettati esercizi di stile, come nel caso di Fantasmi, dove gli archi si intrecciano, comparendo e scomparendo con eleganza. Il contrabasso all’inizio di Finestre apre all’inserimento della batteria, in un cambio di scena che porta ancora una volta nei territori in cui Benvenuti si sente più a suo agio. Questo percorso, ricco di influenze e riferimenti artistici (la Montagna della prima traccia è quella incantata di Thomas Mann), si chiude con i tre minuti di In solo, dove Benvenuti può dare un saggio della tecnica e del gusto che contraddistinguono il suo sassofono.
Voto: 9
Stefano Oliva
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