(Atrito-Afeito 2017)
Minuscoli congegni elettrici in ronzante movimento, bave di synth
e nastri in scorrimento manipolatorio (Ferreira Lopes).
Piano, field recordings, organo e harpsichord la Leblanc.
La consuetudine per la label del Québec, ma l’intreccio esposto
fra rigori avant-elettroacustici e suggestioni classico/cameristiche,
funziona e non ammorba, in virtù di un rodato approccio
tendente all’essenziale e non di più, strutturatosi nel corso
di un buon numero di produzioni/esibizioni d’insieme (il collettivo
Total Improvisation Troop, “Hypnagogic Cartography 1”,
il recente “A Square Meal”). Gravi cluster di piano a
incomber sullo sfondo, sibili e movimenti batterici in loop o
inciampo, flebili urti di squittenti eventi astrali in sospensione,
il silenzio avvolgente in cui ogni vibrazione appare e
lenta/naturale, scompare. Impro minimale da camera classica, a
questo giro in torsione quasi da porta socchiusa su tese panoramiche
ambient/post industrial. Un’impeccabile, elegante livido.
Voto: 7
Marco Carcasi