(Klangbad 2017)
Il loro esordio del 2003 “Thank You For Not Discussing The
Outside World”, era un buon subbuglio trip-hop/post-rock
(kraut), fra creativa distorsione ed elegante scrittura da soul
urbano in caleidoscopico deturpo. Produceva (e produce pure oggi),
quel più di un buon segno che è Irmler dei Faust.
Ci si dice ok, ci si dice, ci si vede la prossima.
La prossima giunge quattordici anni dopo.
Son rimasti in due, Alexander Wiemer Van Veen e Niklas David
(voce/tastiere), a scambiarsi melodie e suggestioni fra Tubinga e
Amburgo, avanti e indietro, sempre con Irmler premuroso, tutto il
tempo a facilitare e supervisionare l’infinito percorso creativo.
Ti esplode dentro “So Waltz”. Feroce e passionale, di
bellissima ricerca sonora, sempre, costantemente strappata, lacerata,
ricoperta di fine polvere mitteleuropea, di slancio urgente in
romantico deliquio dissonante. Che integra neon balbettanti, assi
di teatri traballanti, camere d’eco fradicie di intima lisergia,
contrazioni, incubi, fermo immagine e annegamenti.
Sporcizia tutt’attorno, ma non importa.
Annichiliti e trapassati restiam.
Voto: 8
Marco Carcasi