(Holotype 2017)
Raschia via le muffe dagli angoli del londinese (prezioso) Café
Oto, questa performance del 2 Dicembre 2013.
Primo live insieme per la coppia avant formata dal culto francese Tazartès
e la giovane sound artist israeliana Maya Dunietz.
Campionamenti bizzarri, piano trattato, inceppi e
scomposizioni digitali, oggetti manipolati e le incredibili ugole dei
due ad intrecciarsi sopra/sotto/dentro ogni anfratto disponibile.
Di turbinoso sragionamento e pastorali (devastate) ambientazioni,
sinistri reverse, tonfi sgranati, angeli e urla.
Non privo “Schulevy Maker”, di una certa dose di surreale humour,
fra ornitologia amatoriale e stracci umidi di chanson folgorata.
E poi, ritualità arcaiche, l’est (dai Balcani a tutto quel che
segue fin al successivo Oceano, tutto ma tutto, mezzo mondo in
pratica), metalli e richiami da mercato, disgrazie ritmiche e slancio
teatrale. Di terra, vento, collisioni e struggenti astrazioni.
Applausi.
Voto: 8
Marco Carcasi
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