(Boring Machines 2017)
Una serie di impulsi elettronici fluttuanti, torsioni, crash,
improvvise apparizioni ed altrettanto repentine sparizioni.
Dal buio/nel buio, una serie di scie luminose che si accendono e
intrecciano in suggestiva composizione istantanea.
Il progetto WK569 si coagula nel 2009 attorno lo StudioWK in quel
di Esine (provincia di Brescia), per volontà di Federico
Troncatti (compositore e ricercatore elettronico esperto di
protocolli MIDI), Pier Enrico Villa (tecnico del
suono/produttore/gestione segnali audio/mastering) ed Ezio
Martinazzi (musicista e programmatore).
Marino Zuccheri (1923-2005) è stato tecnico del suono e uno dei fondatori
dello Studio Di Fonologia Musicale della RAI di Milano,
inaugurato nel 1955 e chiuso nel 1983 allo scoccar del suo
pensionamento. Un campo base di sperimentazione elettronica
all’avanguardia, sia in Italia che in Europa, per mezzi a
disposizione, inventiva, passione e competenza.
Con Zuccheri che nel corso della sua ultra decennale attività, si è
trovato a collaborare con compositori del calibro di Berio,
Nono, Maderna, Cage e molti altri.
L’omaggio in questione, edito in 12”single side, esprime riconoscenza e
affetto nei confronti del mastro sound engineer, posizionandosi in
una zona di confine dove rigenerazione spontanea del suono e
trattamenti impro (a tema) in real time, si modulano ad evocar uno
scenario penzolante tra bagliori futuribili e più austere
strutture (non tralasciando nell’insieme un piacevole retrogusto
arcaico). Di originale ricerca nelle voci strumentali e
assolutamente non fine a se stesso.
Notevole davvero.
Voto: 7
Marco Carcasi