(Kutmusic 2018)
Sciamanesimo ed elettronica (Spheric Layers) aprono “La terra dei Frippi” di Berbiero (batteria e percussioni), Savoldelli (voce ed effetti) e Zorzi (chitarra e affini: le cosiddette ‘zorzerie’). Il rumorismo di Work…a Continuum Disease, con il suo inquietante recitativo che si fissa in un mantra apocalittico, prepara la strada a una delle due ‘cover’: Down to the River to Pray, in versione ipnotica e molecolarizzata (l’altra è la traccia conclusiva, una irriconoscibile e psichedelica I’ve Got You Under My Skin). In Volando sott’acqua le percussioni, inizialmente protagoniste, interagiscono con una voce gorgogliante, con uno scat trasformato dagli effetti in una sorta di decollo spaziale, mentre John Lee Hooker, con la chitarra slide e la ritmica solida del blues, ci porta in una immaginaria prateria cibernetica. Ma chi sono i Frippi? La traccia 6, che dà il nome all’album, non dà risposte, evocando però un paesaggio insieme ancestrale e futuribile. Con momenti più o meno felici, un lavoro ricco di suggestioni.
Voto: 8
Stefano Oliva