(Navona 2018)
Ciò che colpisce della personalità del compositore americano Eric Klein è, innanzitutto, la varietà di stili che egli utilizza e brillantemente mescola. Se brani come Nettles, per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte, o Hidden Places, per orchestra da camera, colpiscono per la solidità strutturale, le figurazioni ritmiche aggressive e scattanti, le melodie nette e spigolose, brani come The Myth of Tomorrow o Dream Fragments sembrano abitare un territorio più sfumato, elusivo, che richiama a tratti il progressive rock, vuoi anche per l’uso dell’elettronica. Lo stesso Klein è presente in alcuni brani nel ruolo di esecutore: al sintetizzatore e, nei Four Journeys, alla chitarra, o meglio alle chitarre, suonate simultaneamente dal poliedrico e polivalente musicista.
Voto: 7
Filippo Focosi