(Boring Machines-Escape from Today 2018)
Il rigore della simmetria e la libertà della sperimentazione conducono le chitarre di Paolo Spaccamonti e di Jochen Arbeit in una quantità di luoghi niente affatto rassicuranti, in cui l’ordine si tramuta in oppressione spaesante mentre la distorsione e la manipolazione del suono dischiudono al contrario una possibilità di fuga. Il gusto cinematografico di Spaccamonti e il rumorismo di Arbeit, chitarrista dei celebrati Einstürzende Neubauten, coinvolgono l’ascoltatore in un’esplorazione che, a dispetto dei laconici titoli numerici dei brani, passa in rassegna una varietà di ambientazioni: una chitarra-organo apre spazi dilatati (I), una chitarra-motore lacera la scena (II) ma vi è anche la possibilità di una meditazione più distesa e armonicamente articolata (IV) con l’inserzione di reminiscenze blues (V). Il finale (VII), è saturo, sulfureo. Quando arriva, il silenzio è una sorpresa.
Voto: 8
Stefano Oliva