(Da Vinci Classics 2017)
Intorno alla metà del secolo scorso, il compositore torinese Sandro Fuga sosteneva che la personalità di un compositore può emergere solo lavorando su parametri armonici, melodici, ritmici, e formali. Devono esserne ben consapevoli gli autori delle opere cameristiche raccolte in questo bel Cd della Da Vinci Classics, tutti e tre rappresentanti della nuova generazione compositiva italiana, e rispondenti ai nomi di Federico Biscione, Alberto Cara, Paolo Coggiola. Ciascuno di essi attinge liberamente alle risorse del linguaggio tonale, piegandole con grande flessibilità alle personali esigenze espressive. In ciascun brano, ogni movimento presenta un carattere ben definito, seppur non privo di interessanti dinamiche interne. A partire da questo territorio condiviso, è possibile tracciare alcune peculiarità stilistiche degli autori. Di Biscione avvince la fluidità melodica che si apre a suggestioni narrative e oniriche, specie nell’ampio Trio per clarinetto, violoncello e pianoforte, laddove in Coggiola colpisce il dinamismo ritmico dei tempi veloci. Cara non disdegna contaminazioni extra-colte, sebbene le fonti siano tenute a ironica, ma non sarcastica, distanza. Si tratta di pagine di grande raffinatezza e ispirazione, cui fanno un ottimo servigio i musicisti coinvolti, vale a dire il trio Tiberini-Malerba-Corrado.
Voto: 8
Filippo Focosi