(Navona 2018)
Gregory Wanamaker è un autore che ama sperimentare: la sua musica si nutre di luci e ombre, come recita il titolo della sonata per sassofono alto e pianoforte, in cui, nel movimento lento, rarefatti accordi al piano fanno da sfondo al librarsi aereo del sax, che poi si lancia in frenetiche rincorse nel successivo movimento. Altrove, il Nostro si diverte a mescolare stili diversi, ma sempre con estremo rigore e serietà: se in Unsettled, Unphased (per sax, piano, contrabbasso e percussioni) e nel breve ma irresistibile Counterpunch (per sestetto di sax) le linee spigolose e i ritmi sincopati si rifanno al jazz e al funk, in Ragahoro Breakdown il raga indiano si fonde con le danze bulgare, senza alcun intento esotico o meramente citazionista. Di carattere introspettivo, ancorché tutt’altro che rasserenato, sono i due brani per strumenti solisti (sax tenore e clarinetto basso), dove emerge una raffinata ricerca timbrica unita a passaggi virtuosistici, ad accentuare la difficoltà interpretativa che i bravissimi esecutori qui coinvolti superano in maniera brillante.
Voto: 7
Filippo Focosi