(INSUB Records 2018)
La svizzera Insub Meta Orchestra, nelle persone di Alexis Degrenier (ghironda) – Anna-Kaisa Meklin (viola da gamba) – Angelika Sheridan (flauti) – Antoine Läng (voce) – Anouck Genthon (violino) – Bertrand Gauguet (sassofono) – Brice Catherin (violoncello) – Bruno Crochet (laptop) – Christophe Berthet (sassofono) – Cyril Bondi (direzione, harmonium) – d’incise (laptop, harmonium) – Daniel Tyrrell (chitarra acustica) – Dorothea Schürch (voce) – Eric Ruffing (sintetizzatore alalogico) – Gerald Perera (contrabbasso elettrico) – Hans Koch (clarinetto) – Heike Fiedler (voce) – Ivan Verda (chitarra elettrica) – Jamasp Jhabvala (violino) – Luc Müller (floortom, melodica) – Maxime Hänsenberger (percussioni, melodica) – Raphaël Ortis (laptop) – Regula Gerber (contrabbasso) – Rodolphe Loubatière (rullante, melodica) – Sébastien Branche (sassofono) – Sandra Weiss (fagotto) – Steve Buchanan (sassofono) – Thierry Simonot (laptop) – Violeta Motta (flauti) – Vinz Vonlanthen (chitarra elettrica) – Wanda Obertova (voce) – Yann Leguay (electronic), esce con il suo secondo album di composizioni scritte da Cyril Bondi e da D’incise, suddiviso in due parti: la prima parte intitolata Two Choices in cui l’orchestra si cimenta nella produzione di rumore proveniente da varie fonti acustiche ed elettroniche, con la possibilità di variare la produzione di suono ogni 5 secondi. Ne esce un flusso continuo, alternato, di paesaggi sonori che mutano continuamente, come uno shaker acustico mosso da un’automa fuori di testa. La seconda parte, intitolata Autonomous melodies, in cui l’orchestra suona al massimo volume una scelta che va dalle tre alle quattro note fondamentali. Anche qui è il risultato complessivo che viene fuori, una sorta di unico drone con il timbro continuamente cangiante. La formazione con questo lavoro pone l’attenzione sulle minime variazioni sonore che assommate insieme e condivise nell’esecuzione formano il totale maggiore della somma delle parti. Un ascolto intenso, da fare al massimo volume che i vostri timpani possono tollerare. Astenersi duri d’orecchi.
Voto: 7
Marco Paolucci
Insub Meta Orchestra Home Page