(Kohlhaas/Weird Ear 2018)
Due tracce, Métaphysiques Cannibales I e Métaphysiques Cannibales II di intensa e distesa musica elettronica (che non esclude l’intervento di strumenti acustici). Intrecci sonori profondi amalgamati da droni ritmici che pulsano e dileguano in quello successivo; paesaggi sonori onirici e avvolgenti creati da processi di generazione, sintesi ed edizione del suono tipici della musique concrète. Il tutto sembra voler carpire i segreti di una percezione acustica decentrata in base al principio filosofico della “permanente decolonizzazione del pensiero” elaborato da Eduardo Viveiros de Castro. L’obiettivo dichiarato è sovvertire le strutture dei processi cognitivi abituali. Esperimento apprezzabile, per quanto la sovversione sia un’impresa assai – spesso eccessivamente – ambiziosa.
Voto: 6
Alessandro Bertinetto