(Clean Feed 2018)
La bibbia della 6 corde Guitar Players lo ha inserito tra i 10 chitarristi più interessanti del momento; quelli di All About Jazz in principio dissero che si trattava di “one of the most talented and interesting to emerge on today’s jazz scene”. Noi, conoscendolo già da diverso tempo, non possiamo che confermare, ricordando inoltre che il suo tocco funambolico ha eccitato e incuriosito anche una bibbia del settore come la Penguin Jazz Guide che posizionò il suo “Ornetology” del ‘04 tra i 1001 dischi jazz più belli di sempre. Stiamo parlando del chitarrista sloveno Samo Salamon, adottato dagli States in materia di studi musicali, confezionando un curriculum DOC che immortala un principio al fianco di John Scofield. “Traveling Moving Breathing” persegue un discorso avviato da tempo, incentrato sulla figura del trio bassless, esperienza già proposta in altre uscite con altri colleghi, che lo vede interagire alla bisogna con i sax di Tony Malaby (sax e tenore) e ancora una volta con la batteria del nostro Roberto Dani, dopo averci suonato insieme in un live-trio registrato con Michel Godard a chiudere le danze. 8 inediti firmati Salamon, solo Breathing improvvisata collettivamente dai tre, dimostrano la sua carica creativa alle stelle camminare di pari passo con un trasporto viscerale per i dialoghi free complessi, ora fluttuanti, ora eterei, ora ripieni di zigzaganti sentieri armonici. Samo sfoggia una tecnica puntigliosa, interessata ai minimi particolari, tessendo spesso un filo diretto con i fiati di Malaby, al tenore nei momenti più collerici, al soprano quando si lascia stregare da sofisticati (inter) scambi di micro improvvisata. Focoso, elegante e dettagliato allo stesso tempo.
Voto: 8
Sergio Eletto