Pest Modern ‘Rock’n Roll Station’

(Meidosem / Cleopatra 2018)

Ci mancava pure questa. Dalla Francia, padre e figlio sintonizzati su coordinate
aliene/alienanti. Babbo Joël Hubaut, artista visuale
caotico e mutevole, suo figlio Emmanuel Hubaut, impelagato in
formazioni come Les Tétines Noires, Dead Sexy,
EHB e altro, tra post-punk, industrial, glam, electro e noise.
Insieme, a coagular energie attorno al brano (trattato anche da NWW),
Rock’n Roll Station, sferragliante e improbabile congegno
musicale ideato negli anni settanta da Jac Berrocal e Vince
Taylor
. Un punto di partenza che consente lo sbocciar di un
percorso accidentato, provocatorio e sufficientemente sconnesso, di
riverberazioni surf, frenetici balbettamenti ritmici, coretti e
controcoretti femminili, nastri trattati/spappolati e roche
evoluzioni vocali out of control. Circoli krauti
dementi/inebetiti, twangose chitarre psychobilly e più di qualche kg di Suicide.
Le ossa tendono a crinarsi, la bocca s’impasta pesante.
In vinile, vi beccate l’edizione limitata impreziosita dalla serigrafia del babbo, in cd, vi attende un tot di remixes che nulla aggiunge al ciocco (ad opera di Mimetic, Scald Rougish, The Hollow Man, Dear Deer,
Grandchaos, Plateau Repas, Jemek Jemowit, Ad
Fiction
, Magritte Jaco Sperm, Obert Panizza).
Se chiudo gli occhi forte, li strizzo per bene e poi comincio a darmi
dei gran colpi in testa, affioran similitudini con i primi Cassandra
Complex
e le piacevolezze di Alien Sex Fiend, se colpisco
ancor più forte, diventan dei Sigue Sigue Sputnik in
arty vena, irrimediabilmente rovinati.
Poi colpisco ancor più forte e cado in terra, tutto diventa ok.

Voto: 5

Marco Carcasi

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