(Eh!? 2018)
Una delizia di nastro che sbanda con humour genuinamente freak
“Superstar”. Tra evidenze fingerpicking e yodel di
Appalachi, col fiato lungo di chi al modello base non si attiene e
azzarda (Snakefinger / Johnny Dowd), pesto di funk e
blues di quello sognato fra gli altri da: Harry Partch /
Kathleen Brennan / Tom Waits, con spigolature
classico/minimaliste, leggerezza da cocktail in disastro e in un paio
di occasioni, accenti da rock desertico/immobile, Velvet
dronante. Registrato fra New York e Detroit con un bel giro di
musicisti locali (chi ha memoria, lo ricorderà come leader
degli avant-jazz / post-rock (noise), Larval).
Nella calura che tutto scompone, a dir poco ottimo.
Voto: 8
Marco Carcasi
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