(Fabrique 2018)
Seconda opera solista per il musicista e compositore sperimentale
(figlio d’arte con la A maiuscola), Christopher Chaplin.
Ispirato dal poema epico di Milton, il seguito dell’acclamato “Je
Suis Le Ténébreux” del 2016, si dipana come una
opalescente rappresentazione in cui acustico e digitale, input
classici e disfacimenti del suono, sezioni di austero e teatrale
spoken (affidato al tenore specializzato in canto barocco Nathan
Vale e alla catatonica voce recitante della statunitense Leslie
Winer), si assommano in una costante ed elegante movimentazione
out of time del panorama sonoro.
Fra rintocchi metallici trattati, volute di archi disidratati, blog e glob elettronici, lamine dronanti in loop e inceppi ritmici discreti.
Materia acustica viva, complessa, inebriante.
Voto: 8
Marco Carcasi
