(RadioCoop 2018)
Mujura, quasi quarantenne calabrese, benché “Come tutti gli altri dei” sia il suo esordio discografico, è da quattordici anni che calca i palchi di mezzo mondo, dato che ha fatto parte del gruppo di Eugenio Bennato.
Con questo disco esprime le sue capacità di ottimo folksinger che attinge sia al blues quanto al folk italiano. Sul solco tanto di Eduardo Bennato, quanto del Vinicio Capossela alla ricerca dei miti della terra d’origine del padre, il musicista calabrese si ispira ai grandi miti del passato, che siano realmente esistiti o leggendari, per costruire testi che riescono a coniugare tradizione e modernità.
Se con Toro e L’agnello muore riesce a trovare la quadratura del cerchio tra il folk dell’Italia meridionale e il blues acustico, tanto caro alla Bud Spencer Blues Explosion, in Efesto, dove è ospite Eduardo Bennato, si lascia andare ad un folk-pop veloce e avvolgente e in Orfeo si esprime con una ballata da cantastorie.
Struggente, morbida e malinconia è la ballata di Aurora e negli oltre quattordici minuti di Mai Mujura riesce a contenere tutta la desolazione del sud Italia.
Un ottimo esordio!
Voto: 8
Vittorio Lannutti