(Rare Noise Records/Goodfellas 2018)
C’è qualcosa di inevitabile – come in ogni esperimento artistico riuscito – che rende il gusto del quartetto capeggiato dal pianista Jamie Saft piacevolmente classico. La formazione (Bill McHenry al sax tenore, Bradley Christopher Jones al basso, Nasheet Waits alla batteria) posiziona tra i nove brani originali tre standard ben noti (Violets for Your Furs di Frank Sinatra, SweetLorraine di Cliff Burwell e There’s a Lull in my Life di Mack Gordon e Harry Revel), indicando all’ascoltatore una precisa collocazione stilistica. Nostalgia delicata, non priva di ironia, ma anche energia ben indirizzata (come nel lavorio di basso e batteria in Blue Dream), invocazioni ricche di spiritualità (il piano e il sax di Infinite Compassion), giochi d’incastro tra le voci (l’interplay in Decamping). Il piacere del timbro e la cura per il tocco fanno il resto. Al di sopra delle mode.
Voto: 9
Stefano Oliva