(Setola Di Maiale 2018)
Arte resistente, quella prodotta la sera dell’11 Ottobre 2016, sul
palco del Teatro San Leonardo di Bologna nell’ambito di
Angelica. Spaccato d’una generazione unica, bella e bistrattata
come non mai dalle nostre parti. Ruvida e libera, che produce,
movimenta (i venticinque anni di Setola per dire) e argomenta
(spesso con risoluta attitudine diy), ad un tal livello qualitativo,
che spiace pensarla relegata al nostro moribondo stato.
Che di cultura, frega un cazzo a nessuno.
E questa roba, volente o nolente, che mette insieme l’essere con il fare
e sviluppa capacità d’ascolto e relazione, è quella roba li.
Lucidità, astrazione, rigoroso dono della sintesi.
Improvvisazione jazz e contemporanea, con qualche increspatura non ortodossa
(in alcune trame espanse, corde, pelli e metalli sollecitati), organizzata in
cinque lunghi movimenti. Massimo De Mattia (flauti),
Giorgio Pacorig (piano), Giovanni Maier (contrabbasso),
Stefano Giust (batteria/percussioni). Si, sento.
Voto: 8
Marco Carcasi