(Atrito-Afeito 2018)
Meno wild bunch del precedente “Man Of War” del 2014
(registrato dal vivo fra un via vai di artisti in formazione spesso
modulare), “Karma Moxie”, ci presenta l’unità
impro del Québec (voluta dai due ideatori del collettivo di
Montréal Atrito-Afeito, Karoline Leblanc e Paulo
J. Ferreira Lopes), alle prese con una più nitida e meno istintuale performance in sala
di registrazione. Piano, synth, effetti, oggetti rotanti
amplificati, chitarra elettrica, bassi, contrabbassi, computer e
percussioni metalliche, in formazione ridotta (insomma, oltre ai due
sopra citati, Vergil Sharkya, Anne-F Jacques,
Lawrence Joseph, Alexandre St-Onge e
Peter Burton) a tesser una rete a maglie larghe, sul confine
acustico/elettroacustico, di traslucidi segnali ingarbugliati ma non
troppo. Camere d’eco classico/contemporanee, attorno cui
s’abbarbicano cocce e scorie blippanti o in stranito dialogo
penzolante, fra il borbottio e lo stridore in controllo.
Trafori gentili di frequenze in ampia ambientazione parassitaria e austere
contrazioni pianistiche. Silenzi e ricerca del dettaglio.
Ben fatto.
Voto: 8
Marco Carcasi
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