(Single Lock 2018)
Non sempre i figli/nipoti d’arte dei grandi artisti riescono ad essere all’altezza dei parenti che li hanno preceduti. Non è il caso di Cedric Burnside!
Nipote dell’incommensurabile RL Burnside e figlio di Clavin Jackson, che nella band del nonno era batterista, Cedric ha registrato questo lavoro in soli due giorni affiancato soltanto dal bassista Brian Jay, Cedric, infatti, si è diviso tra chitarra e batteria.
Per chi è appassionato del blue elettrico del Delta del Mississippi e ha particolarmente amato il connubio tra il nonno e la Jon Spencer Blues Explosion, che a metà degli anni ’90 pubblicarono due splendidi dischi, oltre che di certe svisate dei White Stripes più intrippati con i Led Zeppelin e soprattutto le prime cose dei Black Keys, rimarrà folgorato da questo disco. Dentro si sente tutta la ‘negritudine’ e l’eredità dell’insofferenza per lo sfruttamento che gli afro-americani hanno subito per troppi secoli negli Usa.
Così se in Please tell me baby Burniside ci fa respirare l’aria del miglior blues, vale a dire quello degli anni ’40 – ’50 dei grandi padri, in I’m hurtin utilizza il ritmo usato dal nonno con Jon Spencer & soci e che è stato il marchio di fabbrica di John Lee Hooker.
Questo disco affascina anche per la completezza, vale a dire che Burniside ha toccato tutte le sfumature del blues, non solo quello che ha dato la genesi al rock, ma anche quello di frontiera con Hard to stay cool, quello spinto cui ci ha abituato Muddy Waters di Typical day e quello tanto scarno ed acustico, quanto efficace di There is so much.
Insomma se amate il blues questo disco non solo è imperdibile, ma indispensabile, perché come la fa Cedric Burnside oggi è molto raro da trovare.
Sicuramente nella mia playlist del 2018!
Voto: 9
Vittorio Lannutti