(Blank Editions 2018)
Quarta uscita per il solo project (meno o più,
lisergico/cantautoriale) di James Vella da quel di
Brighton. Registrato per la maggiore fra le mura domestiche,
“Id-Dar Tal-Missier”, plana morbido e malinconico dalle
parti di un’elegante imbronciatura notturna.
Chitarra e voce di base, spesso in (buona di questi tempi) dinamica solare/arruffata,
ciccia aggiuntiva in arrangiamento tra batteria, xilofono, banjo,
guzheng (un’antica arpa cinese), più quel tot di elettronica
sobria che s’intona, tutta roba della casa a parte il violino su tre
brani di Daniel Neal e qualche contributo vocale sparso di
Christopher Duncan e Rachel Dey.
Tepori in disarmo e sottili filamenti dronanti, ritmiche in filmico arranco e un dolce
scampanellio a distanza. La pastorale nevrosi che agita il corpo
torto in scatti di A Swimming Shoal (in romantica quota Arthur
Russell) e il lento passo descrittivo di Mbira Heart su
tutto. Soffuso, ricercato e stiloso quel che occorre all’oggi,
a tratti quasi troppo e un poco difatti svapora.
Voto: 6
Marco Carcasi