(Da Vinci Classics 2018)
Il pianista e compositore siciliano Giacomo Cuticchio, classe 1982, in questo suo nuovo Cd Da Vinci mostra di avere idee chiare e una personalità ben delineata. Il suo mondo musicale si nutre in maniera evidente, nel frequente ricorso a moduli ripetitivi, della lezione del minimalismo americano, in particolare di Philip Glass; per quanto la capacità di mescolare una tale scrittura modulare con influssi provenienti dalla musica rinascimentale e barocca fa pensare ancor più ad autori europei come Michael Nyman e Wim Mertens. Il legame con il minimalismo è percepibile anche nella volontà di eseguire le proprie composizioni – che qui sono il Concerto Mediterraneo, del 2017, e la Suite Rosa dei Venti, del 2011 – con un Ensemble da lui stesso guidato, che comprende una ricca sezione di ottoni (trombe, tromboni, tuba), oltre a flauto, sax, fagotto, archi e il pianoforte dello stesso Cuticchio, che detta le coordinate armoniche e tematiche che gli altri strumentisti sviluppano in un discorso di grande fluidità e costante dinamismo. Le incessanti cavalcate ritmiche suggeriscono scenari avventurosi, laddove gli espansivi archi melodici definiscono i cangianti e passionali stati emotivi degli immaginari personaggi musicali. Quella di Cuticchio è una scrittura schiettamente tonale, formalmente chiara e polifonica, fortemente evocativa, a tratti trascinante, che sollecita parimenti cuore e cervello.
Voto: 7
Filippo Focosi