(A Buzz Supreme/Audioglobe 2018)
Un filo retro e caldamente algido, come si confà a certa canzone italiana ricercata di ieri e di oggi (Ignora la morte), la raccolta di debutto del progetto “chic” Trerose risulta sicuramente di piacevole ascolto: la voce di Eleonora Merz è di spessore sicuro, forte e vellutata come un superalcolico anni Settanta (Esisti solo nella tua immaginazione con tanto di coretto stile Nora Orlandi), contornata dalla chitarra varia di Pino Dieni (L’alieno nel giardino) e dal basso di Fabiano Spinelli, oltre che da arrangiamenti di sicura professionalità (produce Umberto Maria Giardini di Moltheni memoria e c’è pure un brano strumentale Un giorno).
Si potrebbero paragonare a degli Scisma ben invecchiati e privati delle spigolosità “indie” anni Novanta (cfr. Mantello): buone teste parlanti (e pensanti) pop (L’apertura), insomma.
Voto: 7
Marco Fiori
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