(Da Vinci Classics 2018)
Con la pubblicazione di un album, edito per la Da Vinci Classics, chiaro omaggio all’inventiva ritmica di alcune delle circa 600 sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti, il musicista aostano Giorgio Dellarole intende proporre un’audace ed innovativa rilettura del corpus del maestro napoletano, avvalendosi delle potenzialità di uno strumento come la fisarmonica, che pur comunemente associato all’esecuzione di repertori popolari, dimostra appieno la sua efficacia tanto nella resa contrappuntistica quanto nell’espressione del folklore andaluso, elementi stilistici ricorrenti all’interno delle Sonate del compositore. Alquanto singolari le peculiarità dell’aerofono, recante il La a 415 Hz, la cui accordatura riprende il temperamento settecentesco del sistema coniato dall’organista e teorico della musica Vallotti, contemporaneo di Scarlatti. È così che la predilezione del fisarmonicista per quella che in molte lingue sopravvive con il nome di accordion, la spiccata e rigorosa accuratezza filologica dell’interpretare, la profonda conoscenza del repertorio di musica antica aggiungono brillanti, inedite colorazioni alla già composita e raffinata tela dei brani scarlattiani, la cui giocosa leggerezza si dispiega elegantemente nelle quindici sonate scelte dal Dellarole, dodici delle quali tratte dagli Essercizi per Gravicembalo del maestro, tra i più preziosi documenti di composizione tastieristica di tutti i tempi. L’originalità dell’operazione traspositiva di Giorgio Dellarole non è passata affatto inosservata, come dimostrato dalla fervida attività concertistica del musicista in Europa, Cina, Africa e Stati Uniti.
Voto: 9
Elisa Draghessi