(Slowfoot Records 2018)
Fotografa, cantante e cantautrice, Paula Rae Gibson è qui all’opera insieme alla pianista e violoncellista Kit Downes (ma in If you ask me e Brave collaborano anche altri musicisti: Tom Challenger al sax tenore, Ruth Goller al contrabbasso e James Maddren alla batteria). La voce di Paula Rae Gibson è molto particolare, ed è l’elemento sonoro dominante dell’album: a volte sembra di sentirla sussurrare nell’orecchio, in altre occasioni sembra un’eco che risuona da lontano. Intimistica. lirica ed espressiva; eterea, ma decisa; tenera e malinconica; eppure robusta e consapevole: mi ricorda a tratti Patricia Barber. Si ritrova molto bene con le trame sonore offerte da Kit Downes (si ascoltino per esempio i primi due brani Still e Strange Dream), con cui trova una simbiosi artistica notevole.
La musica delle otto canzoni è insieme astratta ed espressiva, asciutta e vibrante: raccoglie e rielabora eredità stilistiche diverse, dal blues del Delta al rock islandese e al jazz sperimentale. Un disco da ascoltare. Il suo unico difetto sembra essere l’esibizione un po’ troppo ostentata della ricerca di autenticità.
Voto: 8
Alessandro Bertinetto