(Leo Records 2018)
Liberi da rigidità strutturali, da schemi ritmici e vincoli melodici, ma sempre ancorati al groove improvvisativo, i musicisti esprimono le loro voci cercando, e trovando, forme di comunicazione musicale. Stefano Leonardi (flauti, bass flute, sulittu, launeddas), Marco Colonna (clarinetti), Antonio Bertoni (violoncello), Fridolin Blumer (contrabbasso) e Heinz Geisser (percussioni, waterphone) costituiscono una band solida perché fluida, che ci riporta alla migliore tradizione del free (con qualche incursione nelle regioni della sonorità etnica). Gli incisivi ricami percussivi del batterista zurighese Geisser mantengono una forza propulsiva che, puntellata dalle note del contrabbasso, fornisce un riferimento costante ai fiati e al violoncello, liberi di improvvisare e intrecciare con energia espressiva i loro moods: leggeri, riflessivi, spensierati, nervosi, sospesi, spigolosi, ecc. Otto tracce per 65 minuti di fresca e matura creatività, che, attraversando le atmosfere di laico misticismo rituale panico suggerite dal titolo dell’album, dalla grafica copertina e dal testo d’accompagnamento, incide uno spaziotempo sonoro robusto e convincente.
Voto: 9
Alessandro Bertinetto