(St.An.Da. 2018)
Il piano suonato e digitalmente alterato dallo spezzino Andrea Bellucci (meglio noto come Red Sector A) e i macchinari di Cris Deison ad integrarsi nel progetto collaborativo Dead Piano.
Un percorso lungo una trentina di minuti, dove lo strumento pianoforte, trattato come generatore di suoni, vien trasportato lungo espressive coordinate Eno (l’iniziale Linear Cascade).
Reso sfrigore di bruma in attrito con cielo e terra (Talking Light) tra leggeri scossoni e sbatacchiamenti.
Sublime spaziatura ambient/dronante (The Third Escape) sottoposta a leggere pressioni che ne ammaccano impercettibilmente l’involucro.
Armonie e gocciolamenti di note in caduta da delay, field recordings gentili e digitalismi in sibilo cosmico distesi tutt’attorno come neve (Onde Accordanti).
Fluire, senza necessità di effetti speciali a distoglier l’attenzione, pulviscolo di puntina su vinile in circolo, potrebbe esser pur un fuoco nella sua casa/camino (Tonale Sostenuto / The Place I Was).
Raccoglimento, discrezione, senso delle proporzioni nel dosaggio.
La notte che non tiene più la luce in arrivo e lenta cede il passo.
Voto: 8
Marco Carcasi