(Dischi Bervisti/Audiotrauma/Dio Drone/Dreamingorilla Records/È un brutto posto dove vivere/Toten Schwan Records 2018)
Nerissimo e senza speranza come l’ultimo Pasolini, fluviale e magmatico come l’incompiuto omonimo, Enrico Cerrato aka Petrolio elabora un viaggio corsaro nel più oscuro e occulto suono europeo, circondandosi di (sei) partner eccellenti.
Non c’è da scherzare, tra frequenze basse e ritmi ottundenti (La Maladie Connue, con Sigillum S al piano macabro e ai rumori fuori scena); il “mood” è realmente “dark”, ma senza nessuna civetteria (tecno) pop (le distorsioni feroci di MaiMaiMai in Fish Fet). Si risente con piacere Fabrizio Modonese Palumbo di Larsen memoria (in L’eterno non è per sempre starebbe benissimo in una nuova colonna sonora di “Salò”); il maligno Naresh Ran sussurra a mo’ della Bestia in Ceralacca e seta.
Non contento, il Cerrato coi fantastici Sei raddoppia la dose: a esempio, Aidan Baker lo aiuta a ri-sonorizzare un oscuro “zombie movie” (Heilig Van Blut), Jochen Arbeit (EN su tutto) evoca Buio Omega in Wood And The Leaf Rite.
Per iniziati.
Voto: 7
Marco Fiori