(Anitya Records 2018)
Il nuovo, interessantissimo, doppio CD del musicista marchigiano Paolo Tarsi può definirsi un lavoro davvero “epico”. A partire dalle collaborazioni di importantissimi e rinomati musicisti, (basti citare la violinista Hoshiko Yamane e il tastierista Steve Schroyder dei Tangerine Dream, Emil Schult, Eberhard Kranemann e Fernando Abrantes, già ex componenti della famosissima band elettronica dei Kraftwerk), che hanno dato, insieme a molti altri, il loro speciale contributo a questa opera di grande respiro. Anche la copertina, splendida, ha, tra gli altri, un ideatore d’eccezione come Ahmed Emad Eldin, già autore dell’ultima cover dei Pink Floyd. È quasi impossibile ricomprendere lo stile compositivo di Paolo Tarsi in una categoria ben definita; in questo lavoro, infatti, convivono e convergono generi differenti, sapientemente miscelati dalla creatività del compositore marchigiano. Imperniato di suoni elettronici, tappeti sonori evanescenti, interessantissimi inserti ritmici, l’album è un condensato di inventiva che raccoglie in sé le molteplici esperienze musicali di Tarsi. Lo stesso “concept” dell’album denota una profonda ricerca intellettuale. L’opera si divide, infatti, in due CD, il primo dal titolo Unique Forms of Continuity in Sound, aperto dalla splendida Texture of Clouds (Mono no Aware) le cui atmosfere sospese avvolgono l’acoltatore, passando per le sperimentali Time Crystals Soup o Star Cluster Deconstruction dove l’elettronica la fa da padrone. Il secondo CD Artificially Intelligent riflette sul concetto, oramai parte integrante della nostra società, di intelligenza artificiale, attraverso sonorità singolari, commistioni elettroniche molto interessanti, grande ricerca sonora, che delineano l’estetica musicale e lo stile molto personale di Paolo Tarsi, sicuramente degno di grande attenzione nell’ambito della musica elettronica e sperimentale.
Voto: 9
Luciano Feliciani