(Dipole Experiment 2019)
Lavoro molto intrigante, perché difficilmente catalogabile, questo “Hollowed” dei belgi Helium Horse Fly, dato che miscela diverse sonorità fondendole e separandole allo stesso tempo.
i brani in scaletta sono sei, contenuti in quarantotto minuti, per cui a parte un brano gli altri durano dai quasi quattro minuti e mezzo ai quattordici minuti e venti. La sottolineatura della durata è funzionale a far capire ulteriormente la complessità dei brani e il lavoro che hanno fatto i belgi in fase di costruzione dei brani.
Una costruzione caratterizzata sia dall’epicità, che dalla lirica.
Vicini tanto a Bjork, per la voce della cantante, che ai King Crimson, gli HHF in alcuni sfiorano quell’intensità di cui sono maestri i Neurosis, seppure in modo molto blando e affievolito. Questo aspetto emerge soprattutto nell’andirivieni ritmico e cadenzato di In a deathless spell e di Monochrome, non a caso i brani più lunghi del disco.
L’aspetto intrigante è dato anche dal crogiuolo di post rock e trip hop di cui è intrisa Algeny.
Un disco di non facile fruibilità, perché complesso e pieno di interessanti sfaccettature.
Voto: 7
Vittorio Lannutti
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