(Clang 2018)
Suono materia e tempo liquido.
Corde in vibrazione digitalmente annichilite, che si smaterializzano in cangianti distese atmosferiche dagli austeri tratti scultorei.
Resta un’estatica sequenza di frequenze in stratificazione placida, fra umidi anfratti d’ombra e pozze di luce piena.
Masse sonore in espansione, rallentatissimo sfregamento e conseguente attrito.
Stabilir parte acustica e stravolgimento digitale è impresa da non tentar neanche, l’incanto è un soffio.
Brandelli sfilacciati di concezione classico/sinfonica in frusciante silenzio come lenzuola mosse dal vento.
Ogni tanto, una memoria/strumento in riaffioro e galleggio temporaneo (una brina di piano in Silence Within The Sound, lo struggimento d’archi maggiormente percepibile in The Passing By).
Scuote grovigli fisico/percettivi di non poco conto.
Voto: 7
Marco Carcasi