(Innova 2018)
L’ottimismo e l’intraprendenza dell’ensemble di musicisti Roco, che comprende fino a 40 unità ed ha sede a Houston, si trasmette nel carattere dei brani qui magnificamente eseguiti, precedentemente commissionati dallo stesso Roco ad altrettanti giovani compositori americani, che rispondono ai nomi di Karim Al-Zand, Reena Esmail, Derek Bermel, Anthony Di Lorenzo, Marcus Maroney. Senza voler ovviamente piegare l’individualità dei singoli brani a una griglia standardizzata di procedure compositive, si possono comunque ravvisare delle caratteristiche comuni, che ne definiscono l’orizzonte poetico. Tutti gli autori coinvolti, innanzitutto, sono saldamente (ma non pedissequamente) ancorati alla tonalità; si rifanno a forme classiche; esaltano l’elemento melodico/lirico e il dinamismo ritmico. Il loro rapporto con la tradizione si misura anche nella varietà di fonti che si ritrovano, più o meno esplicitamente, nelle loro partiture, e che vanno da Sibelius a Ravel, da Stravinsky a John Adams, e che arrivano fino alla musica indiana e, in certi accenti ritmici, al jazz. Attraverso un uso personale di queste tecniche e fonti, e a una scrittura orchestrale ricca di colori, ciascun autore è in grado di costruire percorsi emozionali che toccano, talvolta anche all’interno di un singolo movimento, i territori dell’onirico, del commovente e dell’ironico, e che guardano con rinnovata fiducia al futuro, compreso quella della musica classica contemporanea.
Voto: 8
Filippo Focosi