Vardapet Komitas ‘Piano Works’

(Da Vinci Classics 2018)

Il ruolo che Vardapet Komitas (1869-1935) ha avuto per la riscoperta della musica tradizionale armena non è lontano da quello avuto da compositori come Bela Bartok in Ungheria o Ralph Vaughan Williams in Inghilterra. Il modo in cui i materiali popolari sono da lui rielaborati lo avvicinano però maggiormente, per certi versi, al primitivismo colto di un Federico Mompou. L’arte di Komitas si misura infatti soprattutto nella capacità di far risaltare la purezza delle linee melodiche o la nitidezza dei ritmi di danza del patrimonio tradizionale armeno, traducendoli in una scrittura pianistica essenziale, scarna, caricando ogni nota di un notevole peso espressivo. Il pianista italiano Francesco Di Cristofaro dimostra qui di sapersi perfettamente calare nel mondo poetico, così intriso di spiritualità, di Komitas, tanto da proporre lui stesso una suite di brani che, della musica del Maestro armeno, esaltano la componente ipnotica e meditativa, proiettandola idealmente, anche attraverso l’uso sapiente di ostinati ritmici, nella dimensione del minimalismo sacro cara ad alcuni tra i più celebrati autori contemporanei.

Voto: 8

Filippo Focosi

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