(New World Records 2019)
Come il titolo di questo Cd della NWR promette, la musica della compositrice statunitense Catherine Lamb (1982) è atmosferica, nel senso che definisce uno stato d’animo diffuso in uno spazio, più che legato a un personaggio, ancorché immaginario, o a un particolare evento/accadimento. Non di vere e proprie melodie di deve parlare, ma di frasi prolungate e sostenute che si sovrappongono definendo strati armonici distesi e avvolgenti, disegnati soprattutto dagli archi, increspati dall’emergere degli strumenti a fiato (tromba o trombone) o, ancor più, dalla voce. Quest’ultima gioca un ruolo centrale nel registrare una presenza umana, ancorché dai contorni quanto mai vaghi e diafani. Sebbene non vi sia una chiara direzionalità, nel fluido e lento procedere del discorso musicale possono rinvenirsi delle sezioni interne, intervallate da pause, che hanno qui, come in autori del calibro di Feldman o Cage, un ruolo di primaria importanza, nel far emergere il respiro profondo che promana dalla partitura. L’Ensemble Dedalus, dedicatario del brano centrale del Cd, Prisma Interius IX (2018; quasi un’ora di durata), si rivela all’altezza del non facile compito di restituire le sfumature timbriche, le sottili variazioni di accenti e di tempo che informano la scrittura della Lamb.
Voto: 7
Filippo Focosi