(Slowfoot 2018)
Dopo una manciata di Ep, il quartetto londinese Snack Family pubblica il suo esordio sulla lunga distanza. “Bunny” scorre molto bene per chi è avvezzo a sonorità indie e soprattutto distorte.
Il quartetto si ispira liberamente al primo Nick Cave, Captain Beefheart e ai Cramps, ma in alcuni frangenti evocano anche i Morphine. Il loro sound ha una base di free-jazz, ma spesso sfocia in un punk distopico, rabbioso e rancoroso.
Il gruppo è guidato dal cantante/sassofonista James Allsopp, dotato di una voce baritonale e con il suo ottone tende a distorcere il sound in diversi rivoli.
Con Anti-Climb la direzione è quella di un frenetico free-jazz, con The strange outside, invece, il quartetto si sposta verso un post-punk sincopato e se con Lonesome as the burning sun il gruppo è estremamente vicino al re Inchiostro, mentre con la serrata Automated lover si raggiunge l’orgia tra post-punk e no wave.
Un lavoro denso, viscerale e genuino, come pochi negli ultimi tempi.
Voto: 8
Vittorio Lannutti