(Digital OOPArt 2019)
‘Elettromagnetismo e Libertà’ è il secondo lavoro del duo OoopopoiooO, composto dai musicisti Valeria Sturba e Vincenzo Vasi. Un duo invero molto particolare, per non dire unico, quello degli OoopopoiooO, dal momento che si compone di due thereministi, ovvero due suonatori di theremin, il leggendario strumento elettronico che non prevede contatto fisico dell’esecutore con lo strumento, inventato nel 1919 dal fisico sovietico Léon Theremin, che ‘Elettromagnetismo e Libertà’ intende celebrare a un secolo esatto dalla sua nascita. In realtà, però, pur essendo Sturba e Vasi due suonatori di theremin, come si diceva, la strumentazione che si può udire all’opera in ‘Elettromagnetismo e Libertà’ è molto più ampia, variegata e ricca, essendo i due membri del duo degli autentici polistrumentisti (nel senso migliore e più vero del termine, come ho voluto enfatizzare mediante l’uso dell’aggettivo ‘autentici’, al fine di differenziarli da molti che, nello scenario musicale attuale ma non solo, si presentano come polistrumentisti ma poi, all’atto pratico del suonare, si rivelano non esserlo affatto…): due polistrumentisti, dunque, capaci di cimentarsi nel disco con ottimi risultati con: voce, theremin, basso elettrico, percussioni, scatole di cartone, sedie e tavoli, giocattoli, tres, chitarra elettrica, ukulele, yamaha qy10, tastierine giocattolo, oggetti e cianfrusaglie, barattoli di tisane, batteria (Vincenzo Vasi); e con: voce, theremin, violino elettrico, violino acustico, giocattoli, rosario elettronico, chitarra elettrica, monotron, yamaha qy10, tastierine giocattolo, oggetti e cianfrusaglie, barattoli di tisane (Valeria Sturba). A essi si aggiungono poi, in alcune tracce dell’album, i contributi sonori apportati da Cristiano De Fabritiis (batteria), Giorgio Pacorig (piano Rhodes), Marco Santoro (fagotto), Emanuele Barberio (voce), Max Illuso Princigallo (voce), con un risultato di notevole ricchezza sonora, complessità e finezza ritmica e soprattutto timbrica, sofisticatezza e (dis)armonicità ricercate ma mai fini a se stesse. Riprendendo la descrizione e spiegazione fornita nelle ‘liner notes’ del disco, che mi sembra appropriata e che dunque cito direttamente: ‘il duo volge a superare le forme musicali consuete, creando una miscela pop in cui convivono in armonia combinazioni stilistiche distanti tra loro: musica contemporanea, minimalismo, tarantelle techno, rap, musica popolare e filastrocche da cantare con l’amico immaginario. […] Gli OoopopoiooO [lavorano] sulla forma canzone, seppur sempre sghemba e non convenzionale. […] La creatività è ludica: i giocattoli sono utilizzati come veri strumenti musicali o come effetti sonori e quasi tutti i brani contengono all’interno tessiture sonore costituite da giocattoli, sia acustici che elettronici; e ancora la stessa lingua è plasmata attraverso storpiature e pronunce particolari, fino alla vera invenzione di idiomi’. Il disco si compone di 13 tracce, alcune interamente strumentali e altre invece impreziosite da stranianti interventi vocali volti più a disorientare l’ascoltatore che a rendere più facile e fruibile l’offerta musicale, seppure, come dicevo poc’anzi, senza mai sfociare in una sofisticatezza manieristica che rasenti il gioco futile con un gergo pseudo-avanguardistico, come invece talvolta capita di ascoltare in produzioni ‘indipendenti’ o ‘alternative’ di questo tipo: non è questo il caso, e lo si percepisce immediatamente, fin dal primo ascolto (e tanto più dopo vari ascolti ripetuti); vale a dire, si percepisce immediatamente che si ha a che fare qui con musicisti dotati di salda padronanza non solo dei propri strumenti ma, in senso più ampio, del ‘materiale musicale’ in quanto tale con cui lavorano e anche giocano (in un tipo di gioco musicale che è ben conscio del proprio carattere di mera apparenza e che però proprio per questo attribuisce a quest’ultimo la massima serietà). Fra le 13 tracce di cui, come si diceva, si compone ‘Elettromagnetismo e Libertà’, spiccano a mio avviso l’iniziale Lo Sconosciuto, le surreali Il topolino va e Bar Berio, le inafferrabili Dai Topich e OOPArt (forse il pezzo più convincente di tutto l’album, quest’ultimo, con la sua fitta e ramificata trama di incroci melodici, armonici, ritmici e timbrici d’ogni tipo), e la conclusiva Elettromagnetismo e Libertà che dà anche il titolo al disco e che porta la firma del noto violoncellista e performer di improvvisazione free Tristan Honsinger, definito nelle ‘liner notes’ ‘uno dei principali ispiratori degli OoopopoiooO’. Da ultimo, a conferma del fatto che il carattere ludico, giocoso, in un certo senso ‘freak’ (cioè, nel migliore senso di questo termine) dell’operazione musicale degli OoopopoiooO non sia minimamente dissociato da una notevole consapevolezza della serietà di cui l’arte e la musica, in ogni caso e in tutte le loro espressioni e manifestazioni, sono portavoce, è bene citare la traccia La Partida, riportando anche qui ciò che troviamo illustrato bene nelle ‘liner notes’ del disco: ‘brano composto da Victor Jara, cantautore simbolo della Nueva Cancion Cilena, ucciso durante il golpe militare e reso famoso in Italia dagli Inti Illimani’, La Partida ‘è un brano che gli OoopopoiooO hanno suonato per la prima volta al Festival Electromagnetica di Santiago del Chile, nello spazio polivalente GAM, che ai tempi del golpe veniva utilizzato come centro militare di tortura. E il charanguista degli Inti Illimani, Horacio Duran, ha suonato nel disco’, proprio in questo brano, realizzando così una collaborazione e un’unione importante sia sul piano estetico, sia sul piano simbolico e politico.
Voto: 8
Stefano Marino