(Da Vinci Classics 2019)
Una delle molteplici direzioni che il Novecento musicale ha intrapreso consiste nella valorizzazione e rielaborazione in chiave colta e moderna del repertorio popolare di volta in volta riscoperto e studiato. Ciò è quanto fatto, ad esempio, da autori come Bartok, Kodaly, De Falla, Vaughan Williams, tanto per fare dei nomi. Tra le forme popolari che hanno goduto di maggior fortuna in tal senso è senz’altro il tango argentino, grazie all’opera per certi versi rivoluzionaria di Astor Piazzolla. Il tango ha peraltro ispirato rivisitazioni tendenti all’astrattismo formale nelle brevi pagine di autori come Stravinsky o Nancarrow. Per questo CD Da Vinci, il duo Opus Ludere – al secolo, Domenico Testai al flauto e Davide Sciacca alla chitarra – ha chiesto a quattro compositori italiani – rispondenti ai nomi di Francesco Santucci, Roberto Di Marino, Joe Schittino, Andrea Amici – di offrire un nuovo contributo al genere del tango da concerto. Il risultato di questa apprezzabile operazione è una serie di brani che del tango (come pure di forme a esso apparentate, come l’habanera e la milonga) conservano movenze ritmiche, profili melodici, e portati espressivi (iscrivibili nella categoria di una sensualità nostalgica), consegnandoli al contempo alla dimensione della raffinatezza formale propria della scrittura classica. La mancanza di picchi d’estrosità creativa è compensata da un ottimo artigianato compositivo e dalla sensibilità dei due ottimi interpreti.
Voto: 6
Filippo Focosi